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Molto meglio lavorare!

Per la serie finchè non ci sbatto il naso non le capisco certe cose, mi sono trovato a pensare come sarebbe la mia vita se non lavorassi. Credevo che fare il “mantenuto” fosse un’ottima ambizione nella vita di ognuno di noi ma più passa il tempo e più mi rendo conto che l’autonomia è una cosa imparagonabile.

Penso che andare a vivere da solo, con una ragazza o momentaneamente con un cane dato che la ragazza non c’è, sarebbe una cosa bellissima. Le tue abitudine, i tuoi vizi, il prendersi cura di se stessi dal cibo alla casa sono tutte cose interessanti da provare, che tanto prima o poi dovrai arrivarci.

Nel giro di un anno ho affiancato al lavoro un paio di hobby, la palestra e il softair. Diciamo che l’ho fatto per pienarmi le giornate, almeno non sto a casa a danneggiare il mio apparato visivo (per le troppe ore passate a giocare a Black alla PlayStation o a Warrock online, s’intende).

E poi a pensarci bene è una specie di scelta obbligata perché se lavori occupi meglio il tempo e quindi cazzeggi meno, di conseguenza spendi meno, se invece non vuoi lavorare, tra un uscita con gli amici di mattina o pomeriggio (nelle ore lavorative) e le mille cose che ti vengono in mente durante il giorno a causa della noia, ci vogliono più soldi di quanti ne servano a una persona che lavora.

Lavorando avrei anche più possibilità economiche ma 8 ore al giorno sono in ufficio, almeno un’ora e mezzo la passo in palestra e raramente faccio tardi il Sabato perché la Domenica mattina c’è la sveglia alle 6 e mezzo che ti ricorda di andare nel bosco a sparare (e godere un fottio), e quindi non ho nemmeno grandi spese.

Dato che sono in argomento, posto qua sotto una foto del nuovo fucile, Famas F1 (anche se il bipede nel vero F1 non c’è… vabè è un “giocattolo” anche se i pallini in fronte fanno male…) con giacca, tattico, caricatori e radio a seguito.

La mia bella esperienza sul campo l’ho già fatta! Mi sono perso in mezzo al bosco vagando per quasi 2 ore, di cui mezz’ora buona buona arraspando tra i rovi e i rami secchi per trovare un sentierino lasciato da qualche fungaiolo/cacciatore, finendo per ritrovarmi in un’azienda agricola dove un gentilissimo signore mi ha accolto con camino acceso e frugiate fatte li per li, aspettando la squadra di recupero superstiti (mi pa’).

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